É profonda la costruzione e la decostruzione di Thom Browne nel suo tailoring cubista. Gioca sulle proporzioni con un’abilità e una naturalezza che è tipica della sua maestria. In passerella, veri e propri tableaux vivants portano indosso il peso e la noia di un grigio completo da ufficio. Ed ecco di nuovo l’uomo d’affari e il fardello della sua quotidianità. Probabilmente quella di Browne non vuole essere una riflessione sulla noiosa linearità dell’esistenza umana ma il suo lavoro lascia ampio spettro per considerazioni che trascendono il significato stesso dei suoi completi, sempre uber sartoriali.
“Nothing” è il claim della nuova collezione di Lanvin. E pure potremmo dire tutto di questa, tranne che “niente”. Un passo decisamente avanti verso il rebranding di una griffe di moda che sa come lasciare il segno. I capispalla, come ci si potrebbe immaginare in una stagione invernale, sono i punti chiave, e in questa FW2018 è soprattutto il cappotto il vero protagonista, di matrice sartoriale con richiami agli anni ’60 - ’70, è una vera e propria signature.
L’uniforme da lavoro è il fulcro della collezione FW 2018 di Yoji Yamamoto. Il suo uomo - e per uomo intendiamo anche i modelli in passerella, portabandiera di quella trasversalità di età tanto amata da Yamamoto - è un working-class hero, forte e impegnato, capace di sdoganare slogan potenti. Dominano il nero e un nuovo camouflage per tute, grembiuli e pantaloni wide leg. Ancora, guanti da lavoro in pelle e la cappa che dà peso e consistenza al working look, abbinati a stivali d’ispirazione skater.