Pensieri tutti blu

Intervista alla fotografa JeongMee Yoon
News
Edizione 91
06.08.2020
Lo scatto della campagna di Pitti Bimbo, a cura del direttore artistico Angelo Figus, appartiene ad un lungo percorso della fotografa sud coreana JeongMee Yoon, che esplora i condizionamenti dell'infanzia, anche attraverso la relazione scelta cromatica-messaggio, ma che conserva uno sguardo ironico.
Per Pitti Bimbo siamo soliti scattare, ad ogni stagione, una serie di foto coerenti con il tema della manifestazione. Quest'anno è stato diverso. Tutto è stato diverso, ci siamo trovati ad affrontare un'edizione solo digitale e a non avere alcuna possibilità di organizzare un set. Avevamo bisogno di lavorare in un modo alternativo, ma soprattutto sentivamo il bisogno di un contenuto nuovo. Angelo Figus, direttore artistico, ha  individuato JeongMee Yoon, per la capacità di dare profondità a degli interrogativi di oggi, mantenendo uno sguardo ironico. Ci invita ad osservare il mondo dell'infanzia cambiando punto di vista  e rimettendo in discussione anche il nostro atteggiamento,  ponendoci degli interrogativi.

Lo scatto appartiene ad un progetto più ampio 'The Pink and Blue Project’, che riguarda i condizionamenti di genere attraverso un percorso iniziato alcuni anni fa. 

Abbiamo fatto una breve chiacchierata con JeongMee Yoon sull'argomento. 
Quando hai iniziato il progetto ‘The Pink and Blue Project’ e perché?
Ho cominciato quando, osservando mia figlia di cinque anni, ho constatato che voleva mettere solo vestiti rosa, sceglieva giocattoli rosa e che questo atteggiamento era piuttosto comune. Negli Stati Uniti, nella Corea del Sud, ovunque le bambine hanno un'attrazione fatale verso tutto ciò che è rosa, indipendentemente dalla loro cultura, etnia, background. Forse è il risultato della comunicazione commerciale che coinvolge i bambini e i loro genitori.Consapevolmente o inconsapevolmente si vestono di rosa come modo affermare il femminile.
 

Quando si concluderà questo progetto?   


Sta andando avanti...in questo momento sto scattando le stesse bambine nelle loro varie fasi di crescita. Si tratta di un lavoro diviso in tre fasi: la prima inizia nel 2005, scatto bambini e bambine con i loro oggetti e vestiti rosa o azzurri per indagare sul condizionamento attraverso la cultura dei consumi. La seconda fase ritrae gli stessi bambini quattro anni dopo e la terza, che sarà esposta per la prima volta in una mostra a New York, fa il punto della situazione dieci anni dopo. I bambini sono cresciuti, diventati adolescenti. Alcuni sono rimasti legati ai loro gusti e propongono lo stesso modello, altri hanno cambiato modalità di espressione, altri ancora non hanno accettato di farsi ritrarre, imbarazzati dall'obiettivo o non hanno trovato il tempo di farlo. La maggior parte è stata con me e ha deciso di ripetere l'esperienza. Mentre all'inizio semplicemente prendevo atto dei colori proposti ai bambini dalla società, nella terza parte del progetto seguo il loro percorso di crescita, il loro cambiamento fisico e di gusto in relazione agli oggetti di cui scelgono di attorniarsi. Il mio nuovo lavoro va  più in profondità.
 

E la foto che ha scelto Pitti Bimbo? Dove è stata scattata e chi è il bambino?

La foto è stata scattata a Gyeonggi-do, in Sud Corea, e il bambino è il figlio di una mia amica. È stato ritratto circondato dai suoi oggetti preferiti e con il suo costume prediletto, Capitan America.

A quali altri lavori ti stai dedicando o ti sei dedicata?
 

2014-15 Animal Companions
2008-2013 It will be a better day: Korean Modern Short Stories
2001 Natural History Museum
2000 Space Man Space
1999 Zoo

Che cosa desideri augurare ai bambini per il loro futuro?
 

Di prendersi cura dell'ambiente, di preservarlo e di cercare di vivere in un mondo senza discriminazioni.