Buyers Select:
Cristina Simionato
Peter Pan
Editoriale
Edizione 94
04.03.2022
Buyers Select porta dietro le quinte dei migliori store per incontrare le persone che scelgono cosa indosseranno i bambini, spiegano quali sono i trend più interessanti, raccontano le peculiarità del loro mercato, compresa la sempre maggiore interazione tra fisico e digitale. E non mancano di offrire suggerimenti a brand e aziende

Multibrand fondato nel 1984 a Mirano, in provincia di Venezia, vanta una clientela che non solo arriva dalle vicine città di Treviso e Padova, ma dal resto del Veneto e da altre regioni italiane. A dimostrazione che professionalità, continua ricerca e passione per il proprio lavoro, non hanno confini. D’altra parte, come spiega la titolare Cristina Simionato: entrare nel concept store Peter Pan è come trovarsi a casa propria. E a ognuno dei clienti viene dedicato un personal styling, con una scelta che spazia tra una cinquantina di brand di kidswear dagli zero ai 16 anni.  Nella selezione, un’attenzione particolare è rivolta al comfort, che non deve mai mancare, ai materiali solo di qualità e all’imprescindibile sostenibilità. Tutti aspetti su cui le aziende dovrebbero investire sempre più. Infine, la commerciante-imprenditrice confida che la prossima edizione estiva di Pitti Bimbo torni del tutto a regime, cogliendo anche l’opportunità di lanciare nuovi progetti e iniziative.
Come sta andando questa primavera-estate?
La stagione è partita con soddisfazione grazie soprattutto alle vendite di abiti da cerimonia. È tornato un bell’interesse a vestire bene i bambini. Emerge la voglia di comperare capi nuovi, ricercati, possibilmente colorati, con una predilezione per le fantasie particolari, magari provenzali. Fermo restando il comfort e la qualità dei materiali, ormai irrinunciabili.

Che cosa ricercano i clienti oggi?
Da un lato ricercano appunto capi di valore e comodi, dall’altro amano la personalizzazione degli abbinamenti e del look. Non vogliono i completi canonici, ma qualcosa che nell’insieme appaia speciale, diverso, unico. Ed è il motivo per cui scelgono di venire in un multibrand come il mio, perché da sempre offro un personal styling, con le collezioni filtrate dal mio gusto e dalla mia attenzione per la vestibilità, la qualità e la sostenibilità.
Quali sono i trend kidswear più interessanti?
I ragazzi e le ragazze continuano ad amare lo sportswear, ma anche qui con qualcosa che si distingua: adesso fanno la differenza le fantasie e i motivi unici, oltre ai dettagli particolari. Per i più piccoli resta un must la praticità, ma non declinata nelle consuete tutine in tinta unita: vanno molto le stampe floreali e quelle rigate, immancabili nel mio multibrand, oltre al colore che è il must di questa primavera-estate.

Nelle proposte di brand e aziende, cosa vorrebbe ci fosse di più? 
Innanzitutto vorrei che ponessero sempre più attenzione ai materiali: devono essere tutti confortevoli - quindi per esempio giustamente elasticizzati e che non pizzichino - e, al contempo, facili da lavare, escludendo tassativamente il lavaggio a secco. Inoltre, ormai non si può più prescindere da sostenibilità ed etica: quando ai clienti si spiegano bene contenuti e vantaggi apprezzano e premiano i brand più sensibili a queste tematiche. 
Come sta affrontando la sfida della omnicanalità?
Più che l’e-commerce in senso stretto, ho trovato molto utile per creare un legame continuo e diretto con le clienti l’uso dei social network, a partire da Instagram e Facebook, oltre a WhatsApp. Spesso faccio delle dirette video con loro, oppure registro video o messaggi vocali dove per esempio spiego abbinamenti e suggerisco nuovi look.

Come ha trovato Pitti Bimbo a gennaio?
Sono stata molto contenta di esserci andata: ho trovato un’ottima organizzazione e apprezzato particolarmente le tante aziende presenti che si sono messe in gioco. Offrendo collezioni interessanti, anche mono prodotto, non solo made in Italy, ma pure del Nord Europa e spagnole in particolare.  
 
Cosa si aspetta dalla prossima edizione del 22-24 giugno? 
Confido che la manifestazione torni completamente a regime, con tutta la sua proposta di brand affermati, marchi meno noti, ma altrettanto validi, e nomi di nicchia per offrire una panoramica che rispecchi veramente il mercato. Credo sia il momento giusto per rilanciare con progetti in grado di coinvolgere quelle aziende che ultimamente partecipavano poco al salone e di proporre nuove iniziative per rendere Pitti ancora più propositivo e stimolante per il mondo del kidswear di cui resta indiscusso e principale riferimento.