Buyers Select:
Marco Scherillo
Siola
Editoriale
Edizione 94
27.12.2021
Buyers Select porta dietro le quinte dei migliori store per incontrare le persone che scelgono cosa indosseranno i bambini, spiegano quali sono i trend più interessanti, raccontano le peculiarità del loro mercato, compresa la sempre maggiore interazione tra fisico e digitale. E non mancano di offrire suggerimenti a brand e aziende

Negozio storico di Napoli, fondato nel 1937, Siola è l’indirizzo di riferimento per il luxury kidswear: 600 metri quadrati, nel cuore della città, che ospitano circa 90 top brand di abbigliamento e accessori. Nel 2012 l’insegna è stata acquisita e rilanciata dalla famiglia Scherillo, nota per le società di rappresentanza nel kidswear. Lo scorso giugno Siola è sbarcato a Capri e in un’ottica di sinergica omnicanalità ha espanso i propri canali digitali. Come spiega il ceo Marco Scherillo - coadiuvato dalla sorella Teresa, direttore creativo - le vendite in crescita in questa stagione confermano una maggior propensione al consumo, all’acquisto emozionale. A brand e aziende la richiesta di porre maggiore attenzione a sostenibilità, italianità/made in Italy e attitudine social, oltre all’offerta per il neonato, spesso considerata solo un accessorio.  
Come è andando questo autunno-inverno?
Dopo il periodo di chiusura forzata, dove comunque i canali digitali ci hanno permesso di mantenere i fatturati, la riapertura della nostra boutique ha portato a una crescita considerevole delle vendite. Settembre e ottobre sono andati decisamente bene, anche per quanto riguarda la cerimonia che, qui al Sud, è ancora molto rilevante. Novembre ha invece visto un rallentamento perché tutte le promozioni relative al Black Friday abituano la clientela a posticipare gli acquisti e a chiedere sconti, che non siamo favorevoli a concedere per il rispetto di chi ha comperato a prezzo pieno. Per fortuna, a dicembre, lo shopping in vista del Natale è ripartito molto bene.
Che cosa ricerca la clientela oggi?
Riscontriamo una maggiore propensione al consumo, all’acquisto emozionale, espressione del desiderio di poter finalmente comperare in negozio ed effettivamente indossare i capi nella vita tornata abbastanza alla normalità. Vengono premiate  in special modo le proposte mini-me, all’insegna del concetto di family tradotto anche nell’abbigliamento. Pure per il neonato, dove siamo specializzati, la scelta cade su capi speciali, di particolare appeal come le tutine in cashmere o le scarpine firmate anche per i piccoli di pochi mesi. 
Quali sono i trend kidswear più interessanti?
Innanzitutto la sostenibilità, declinata in capi ecologici, realizzati con fibre e lavorazioni in grado di  limitare in modo significativo l’impatto sull’ambiente. Poi la forte attitudine social che, anche per i brand del kidswear fa la differenza, come evidenzia la fruttuosa collaborazione tra Chiara Ferragni e Monnalisa. Infine, l’essere made in Italy e, ancora meglio, esprimere l’italianità. 
Cosa vorrebbe vedere maggiormente nelle proposte di brand e aziende? 
Spesso nelle collezioni manca una proposta strutturata per il neonato, che viene considerato solo un’appendice. Mi riferisco a una maggiore offerta di accessori che spazi per esempio dal sacco nascita alla borsa per il passeggino. 
Ci racconta della collezione Siola? 
 
È la nostra linea, dagli zero ai 10 anni, che veste i bambini secondo la tradizione e ci permette di soddisfare questo tipo di richiesta ancora molto sentita. Le proposte vanno dalla tutina ricamata all’abitino punto smock, dal cappottino inglese al loden, fino calzature Friulane.
Come evolvono i vostri canali digitali?
Siamo stati tra i primi partner di Farfetch per il kidswear nel 2017.  Lavorando in un’ottica omnichannel, continuiamo a evolvere: nel  2021 abbiamo migliorato la piattaforma del nostro e-commerce Siola.com. Un progetto collegato all’apertura del punto vendita a Capri, inaugurato lo scorso giugno, che ci garantisce una maggiore visibilità internazionale e permette alla nostra clientela straniera di continuare ad acquistare da ogni parte del mondo. 
Cosa pensa di trovare a Pitti Bimbo?
Pitti è la manifestazione più importante del settore ed è fondamentale non solo per avere una panoramica delle novità di prodotto, ma anche per confrontarsi con colleghi e brand. Mi auguro in generale di trovare un’atmosfera di fiducia.  
Qualche suggerimento a Pitti?
Vorrei che venissero implementati i progetti formativi, i seminari, i talk relativi al mercato e alle novità/tendenze online e offline  di maggiore attualità.