Il riso che produce ambiente
News
Edizione 15
26.03.2022
Parola d'ordine: rinaturalizzare. Cioè riparare i danni fatti fin qui, recuperare le funzioni vitali e quindi la fertilità del suolo. Se ne è parlato durante la quindicesima edizione di Taste, in un talk che ha visto protagonista Vincenzo Della Monica, brand manager di NeoruraleHub, il laboratorio che fornisce ad aziende e attività agricole soluzioni sostenibili per ricreare un ecosistema vivo e ricco di biodiversità, per trasformare la filiera agroalimentare e la periferia urbana in risorse per le città. Una prima esperienza è già stata fatta nel Pavese, a partire dal 1996: 1.700 ettari di terreno che è stato nutrito, lasciando semplicemente fare alla natura, e che è tornato a come era prima dell'arrivo dell'agricoltura intensiva.
A dimostrare il successo di questa avventura, l'incremento della fertilità del 153% e il ritorno della biodiversità vegetale e animale. Adesso questo territorio è rigoglioso, popolato da cavalli, caprioli, tarabusi e i rari aironi rossi. Qui nidificano anche i cavalieri d'Italia, preziosi uccelli acquatici, che hanno dato il nome al riso prodotto in questo ambiente incontaminato

— Vincenzo Della Monica

Il Riso Cavaliere d'Italia non è solo un brand, ma un modello che “produce ambiente”, che opera cioè secondo logiche di rigenerazione, tutela del suolo, risparmio e qualità, per un presente e un futuro migliori per l’uomo e per il nostro Pianeta. La case history di Neorurale è stata anche raccontata in un video realizzato dalla redazione del magazine digitale “Tuorlo”, partner di Pitti Taste.