Brand Profile
Etico. Gender fluid. Fatto a mano. Dal 2020.
Patchouli_Studio è l’espressione di questi tre concetti. Andrea Zanola, il designer che lo ha fondato, li ha sviluppati attraverso il linguaggio della maglieria. Un linguaggio che gli è familiare e che gli permette di costruire in ogni capo un universo possibile. Etico perché ogni fibra dei capi Patchouli_Studio proviene da stock non utilizzati, riciclo e recupero. Attraverso un attento lavoro di ricerca, e grazie alle buone pratiche delle aziende che decidono di supportarlo, il brand individua le manifatture che producono grandi quantità di filato e tessuto, seleziona le pezze che verrebbero gettate perché non più sufficienti per andare in produzione e, smontandole, le rielabora. Allo stesso modo, partendo da materiali vintage, danneggiati o provenienti da piccoli mercati e riciclerie, Patchouli Studio disfa e ricrea, aggiungendo l’estetica del design contemporaneo.
Gender Fluid perché la forza della maglieria è quella dell’a-temporalità. Se le lane, nelle diverse pesantezze, sono perfette sia per l’estate che per l’inverno, allo stesso modo lo sono per esprimere la personalità di chi le indossa, oltre il maschile e il femminile. Se poi gli intrecci sono di cotone, seta o misti, le possibilità di creare ricami, intarsi e intrecci su forme universali, diventano infinite.
Ogni pezzo, necessariamente, è fatto a mano. Spesso è su ordinazione, personalizzato, magari anche disegnato sull’idea di chi lo commissiona. Altre volte, la maggior parte, è frutto della creatività di Andrea. Dove molti aggiungerebbero “in Italia”, Patchouli_Studio si prende il gusto e la leggerezza di dire “su questo Pianeta”. E lo fa sia perché spesso i materiali che utilizza provengono da diverse parti del mondo, sempre da produttori certificati, sia perché dal suo quartier generale di Brescia tiene gli occhi spalancati tanto su Parigi quanto sulle new wave che nascono sui social.
Patchouli_Studio è anche l’espressione di una necessità, di una delle nuove sensibilità della moda, è la dimostrazione che “consapevole” può essere la nuova avanguardia.