Pitti Predicts by Samutaro: Statement style is the key to FW23/24 tailoring
Editoriale
Edizione 103
22.12.2022
I pezzi unici sono l’elemento chiave dello stile sartoriale AI23/24

La notizia del declino dell’abito formale è una delle storie più vecchie del mondo menswear, finita anche sulle prime pagine dei giornali, sulla scia del Covid. Ma se il mercato dei completi da ufficio è in calo, l'abito è tutt'altro che morto. Al contrario, gli esperti hanno definito questo momento un'epoca d'oro per la sartoria d'avanguardia, fatta per celebrare la vita.
I completi da impiegato, gli abiti di produzione industriale considerati ‘un’accettabile maschera per il corpo’ sono chiaramente in declino, e il Covid ha accelerato il processo. Ma questo non significa che le persone abbiano perso il piacere di vestirsi eleganti. Anzi, per chi ama esprimersi attraverso l'abbigliamento, questo è un periodo sartoriale d'oro

— social commentator and co-author of the Sloane Ranger Handbook, Peter York

Basta guardare la sartoria glamour apparsa sui recenti red carpet per farsi un'idea. Pensiamo all'abito squadrato Balenciaga di Justin Bieber ai Grammy, a Timothée Chalamet che si è presentato con una giacca da smoking di Louis Vuitton con paillettes e pizzo e sotto a torso nudo, o al frac BODE impreziosito da perline di vetro che Leslie Odom Jr. ha indossato al MET Gala di quest'anno.
 
Naturalmente, Pitti Uomo sarà sempre riconosciuto per i suoi rigorosi codici sartoriali quando si tratta di tailoring, ma l'evento è anche una piattaforma di ricerca. Ogni stagione brand e uomini di stile riempiono la Fortezza da Basso per reimmaginare il modo in cui il pubblico tradizionale pensa all'abito. Sia che si tratti di infiorettature anni '70, di spunti stilistici progressisti o di un uso inaspettato di colori e texture, il salone rimane sempre la cartina di tornasole della sartoria.
E la stagione A/I 23/24 non è da meno, con una selezione di marchi che unisce il meglio della sartoria con nomi emergenti come l'indiano Itoh, il Guest Designer JAN-JAN VAN ESSCHE che porterà in passerella i suoi modelli gender fluid, o le proposte più contemporanee di Scandinavian Manifesto come Rue de Tokyo o Les Deux.

words by @samutaro
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