Quando il presidente De Matteis in apertura di salone ha parlato, a proposito dei nostri espositori, di coraggio e responsabilità quello era un messaggio per tutto il mondo della moda e in particolare per la moda maschile: per le imprese, per noi organizzatori, per i media. Questo insomma è il nostro modo di reagire alle difficoltà: Pitti Uomo è un simbolo e uno strumento concreto per la promozione e lo sviluppo degli scambi commerciali - ed è tale in qualsiasi fase congiunturale, persino nelle epoche di transizione, come quella che stiamo probabilmente vivendo. E la risposta dei compratori, in arrivo da più di cento paesi nei cinque continenti - è la migliore che ci potessimo aspettare. Se guardiamo il dato estero più in dettaglio è interessante notare che il totale europeo compensa le oscillazioni, in un senso e nell’altro, dei singoli paesi, mentre le spinte positive maggiori vengono da fuori Europa: Stati Uniti e Cina in primo luogo, seguite da Giappone e le altre economie del sud-est asiatico. Interessanti anche i numeri in crescita di grandi mercati che finora avevano avuto presenze molto contenute: parlo di Australia, Brasile e India. Così come hanno registrato performance molto buone le presenze da gran parte dei paesi dell’Est e dal Medio Oriente, fino ai nuovi mercati dell’Asia Centrale. A dimostrazione che Pitti Uomo non è solo termometro sensibile dei movimenti commerciali ma è anche, molto spesso, il porto in cui sbarcano le avanguardie dei nuovi compratori della migliore moda maschile.
, amministratore delegato di Pitti Immagine
Non è solo questione di numeri perché l’atmosfera in questi quattro giorni è stata veramente positiva, fin dalle prime ore. Il merito principale va agli oltre 740 espositori che hanno creduto e investito nel salone, alle loro collezioni che incorporano memoria di alta manifattura insieme al talento innovativo, che infondono contenuti di contemporaneità ed elementi di funzionalità nei diversi canoni del vestire maschile. Da parte nostra approfitto per mandare un grande grazie e sinceri complimenti a tutte le persone di Pitti: abbiamo lavorato con impegno sulle collaborazioni internazionali - dal focus su moda e lifestyle coreani della novità CODE Korea, a Scandinavian Manifesto, le eccellenze giapponesi di J∞QUALITY, la creatività di China Wave, e ancora i brand francesi di Promas e quelli spagnoli di ICEX, fino al supporto alla moda ucraina di Angel for Fashion - sulle nuove sezioni come quella dedicata al mondo della bicicletta Becyle, molto promettente, e come sempre su una serie di eventi e presentazioni speciali dentro e fuori dalla Fortezza da Basso.
, direttore generale di Pitti Immagine