History of Pitti
YOHJI YAMAMOTO

Per celebrare la legacy di Pitti Uomo, lanciamo una serie di quattro video che puntano i riflettori su una selezione di quattro designer che sono stati fondamentali per la storia di Pitti. Il secondo è Yohji Yamamoto, una delle figure più carismatiche della moda contemporanea. Conosciuto per il suo design d’avanguardia, una combinazione potente tra arte e tecnica, l'estetica senza compromessi di Yamamoto gioca con i volumi per creare capi senza tempo al limite dello scultoreo.

Nel 2005, Yohji Yamamoto ha esposto a Firenze per Pitti Immagine Uomo 67. Con il titolo “Correspondences”, la mostra presentava 90 outfit del designer all’interno della Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti, a Firenze. La collezione di dipinti e sculture del museo è stata l'accompagnamento ideale alle creazioni di Yamamoto, mettendo in dialogo la visione dello stilista e le opere di artisti come Canova, Dupré, Fattori, Lega, Signorini e De Nittis. 
 
“Per anni ho odiato l'idea di una retrospettiva sul mio lavoro. Per me voleva dire dare ‘prova dei miei errori’; tutto quello che volevo era fare moda ‘ici’ [qui] e ‘maintenant’ [ora], nient’altro”, dice Yamamoto. “Quando sono stato invitato dalla Fondazione Pitti Immagine Discovery, ho messo da parte la mia idea su cosa fosse una retrospettiva. Ho iniziato a sperare di poter lasciare qualcosa di diverso, qui. Questo è stato il punto di partenza per ‘Correspondences’.” 

Per celebrare la mostra, la rivista di moda A Magazine ha dedicato il suo numero di gennaio a Yohji Yamamoto, una monografia che conteneva anche un'intervista tra Hans Ulrich Obrist e il designer. Inoltre, erano presenti molte opere d'arte che ispirano l'universo del designer, tra cui quelle di Zaha Hadid, Pina Bausch e Peter Lindbergh.
Alla mostra a Palazzo Pitti ne è seguita una, separata ma sempre dedicata a Yohji Yamamoto, al Musée de la Mode et du Textile del Louvre, che ha fatto proseguire il dialogo tra arte e moda anche a Parigi.