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Con una devozione per l’heritage della camiceria americana, Gitman presenta una nuova interpretazione del passato. Partendo da una ricerca profonda nei suoi archivi, il marchio reinterpreta abilmente le classiche silhouette americane con tessuti freschi e design accattivanti. Le collezioni sono composte da tessuti vintage, impreziositi da tinture sperimentali e pattern innovativi.
Per la SS23, Gitman torna a presentare stampe vivaci, esprimendo la sua rinomata autenticità made in USA. Abbiamo parlato con il presidente del marchio Chris Olberding del concetto alla base della nuova collezione, di come il brand sia cresciuto nel corso degli anni, di cosa lo contraddistingue dal resto e altro ancora.
Può dirci di più del concept alla base della collezione SS23.
Va ricercato nel piacere visivo che regala il mix tra le nostre stampe e le texture dei nostri capi a tinta unita.
Può raccontarci di come "comunicate il carattere lussureggiante della primavera e dell'estate"?
Mostrando la nostra ricca gamma di Oxford in sedici variazioni di colori a tinta unita e a righe, insieme alle nostre esuberanti stampe in oltre 12 diversi modelli, per arrivare ai nostri jacquard tessuti a mano.
Come si è evoluto il marchio Gitman nel corso degli anni, anche nell’estetica?
Quella che era iniziata come una citazione selezionata dei nostri archivi con qualche esempio a stampa, ora si è evoluta in un'estetica costante, che di stagione in stagione unisce il classico con l'eccentrico e caratteri più scontati con altri sorprendenti.
Cosa contraddistingue i vostri design?
Le nostre stampe uniche, di sicuro. E, ovviamente, il fatto che siamo ancora made in the USA.
Se dovesse scegliere un personaggio del passato o del presente come ambasciatore/musa di questa collezione, chi sarebbe e perché?
Maurizio Cattelan. Non solo sta molto bene con le nostre camicie, ma capisce il nostro senso dell'umorismo e gli aggiunge un certo stile e una certa serietà. Chiamiamola sprezzatura semi-seria.
Cosa ha ispirato i colori della collezione?
L’arcobaleno.
Quali capi chiave della collezione la entusiasmano di più e perché?
Per la Primavera/Estate i capi chiave sono sempre quelli stampati. Sia che si tratti della nostra collaborazione con Kahala, il più antico produttore di tessuti continui delle Hawaii, o del progetto Stars: the vintage Black & White of Hollywood.
Qual è un elemento di design chiave/unico della collezione che le piace particolarmente?
Direi la nostra stampa "Aloha Quilt", che è composta da più tessuti vintage "Aloha” combinati in un effetto trapunta, replicando lo stesso design in un'unica stampa su popeline. O il nostro remake del design 'Palio' creato da Alexander Girard nel 1964, che si ispira nei suoi motivi, colori e nel nome alla famosa corsa di cavalli che si tiene a Siena. Le otto fantasie includono pettini, frange, fiamme, punte, scacchiere e corone. Si rifanno agli stendardi e alle bandiere emblematici delle contrade di Siena.
Cosa si aspetta di trovare a PITTI?
Semplicemente di tornare a Firenze e davanti ai clienti, dopo due anni e mezzo. PITTI è la prima fiera che facciamo in Europa ed è ancora la nostra preferita.
Quali sono i prossimi passi per il brand?
L’AI23, di ispirazione alpina e un po' di maglieria.
Benissimo, grazie della disponibilità!