“Pitti Games” è il tema dei saloni di giugno
Editoriale
Edizione 104
17.04.2023
Play your game at Pitti Uomo!
“Pitti Games” è il tema che caratterizza lo stile e il mood dei prossimi saloni di Pitti Immagine a giugno. Giocare, ecco la parola d'ordine. Perché il gioco è una dimensione ludica, sfidante ma soprattutto creativa, sinonimo di energia, impegno e di voglia di vincere. Tutti ingredienti che Pitti Immagine mette in pista attraverso la moda e il lifestyle, e che - grazie alla regia di Leonardo Corallini e al coordinamento del creative director Angelo Figus – si condensano nella campagna adv.
Pitti Games è un tema che si sposa molto bene con il clima di ottimismo con cui ci apprestiamo ad aprire i prossimi saloni. Per questo ci siamo spinti a immaginare la Fortezza da Basso come un grande tavolo da gioco sul quale divertirsi, ma anche puntare il tutto per tutto, scommettere su se stessi e sulla propria strategia, considerare l’avversario e i partner, uscire dalle sicurezze, tentare qualche azzardo, essere individualisti o fare gioco di squadra. Riflettere, sparigliare, bluffare magari, mescolare, mischiare, mettere giù le carte. Insomma, il gioco ci offre moltissimi input, nella vita e nel nostro lavoro.

— Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine

I quadri della scacchiera, i triangoli allungati del backgammon, le carte e i dadi ispirano elementi grafici dirompenti che definiscono le scenografie richiamando i pattern degli outfit dei modelli. Mentre le tecnologie più avanzate, messe a disposizione da On air studio di Milano, specializzato in extended reality, hanno permesso lo sviluppo di un video di altissima qualità, con effetti tridimensionali e immersivi.
Ho immaginato che i prossimi saloni si potessero aprire come un invito alla community di Pitti a fare il proprio gioco. Una sorta di operazione inclusiva che - dalle carte alla dama, trasformate in segni grafici - raccontasse strategie e modalità diverse. Naturalmente il riferimento al mondo tessile è costante: check, zig zag, linee verticali vengono scomposti e ricomposti nello scenario del salone.

— Angelo Figus, creative director