«Le vendite sono ripartite, seppur con una velocità ridotta rispetto a prima. Ed è salito il tasso di conversione: chi entra in negozio, oggi, ha molta più intenzione di acquistare. La vendita, poi, è sempre più personalizzata e dedicata. Nel nostro caso, ciò che ci penalizza è la categoria di prodotto. La nostra azienda ha da sempre un’esperienza e credibilità importante nel mondo del capospalla, il quale è penalizzato dal cambiamento delle dinamiche di occasione d’uso come cerimonia, lavoro, momenti di condivisione come eventi e party che necessitano un determinato dress code». A parlare è Diletta Paoloni, brands coordinator e membro del consiglio di amministrazione del gruppo Paoloni, che ha spiegato a MFF come l’azienda sta affrontando la fase 3: «Abbiamo vissuto il lockdown come momento di riflessione per rivedere anche le nostre strategie e ripartire riorganizzando l’azienda in tutta sicurezza, nella tutela della salute dei nostri dipendenti e collaboratori.

La nostra produzione è ripartita subito, in vista della creazione dei campionari per la s-s 2021 e delle consegne della stagione precedente, con un ritmo abbastanza regolare. Ma prevediamo una flessione del 15% sull’anno 2020». Durante il lockdown, l’e-commerce ha performato bene, «soprattutto riguardo le categorie come camiceria, maglieria e pantaloni, rispetto a capi più importanti come abito e giacca», ha continuato.

Tutto è confermato per la prossima stagione: «Le collezioni s-s 2021 di Manuel Ritz e Paoloni saranno presentate da metà luglio attraverso i vari showroom delle nostre agenzie e dallo showroom direzionale di Milano. Contemporaneamente, abbiamo già attivato una piattaforma di showroom virtuale per tutti nostri brand, a servizio dei clienti che non vorranno accedere alla vendita di persona o che saranno impossibilitati. Infine, parteciperemo con entusiasmo a Pitti connect e creeremo contenuti dedicati per raggiungere i buyer in maniera diretta. Non solo con la collezione ma anche con tutti i nostri valori», ha concluso Paoloni.

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