


Se Pitti Uomo è importante per noi? Siamo in ben 13 persone del nostro buying team in questa edizione! Pitti Uomo è il lancio della stagione, l’inizio di tutto e non vedevo l’ora di tornare a Firenze. Un’occasione importante per incontrare i nostri partner, solitamente li vediamo a Parigi ma qui abbiamo l’opportunità di vedere le loro presentazioni che sono sempre curate e innovative. L’unica cosa diversa rispetto alle edizioni precedenti è il numero minore di visitatori, ma guardando il lato positivo, questo mi ha permesso di scoprire le collezioni con più calma e una maggiore attenzione. Il mondo del menswear vuole oggi outfit sempre più confortevoli, forme rilassate e morbide, cashmere e knitwear ma di grande qualità, e al tempo stesso tanta voglia di tornare a vestirsi con eleganza. In fiera ho trovato il mix di formale, contemporary e outdoor che da sempre contraddistingue lo stile di Pitti Uomo. La mia area preferita è stata Superstyling.
, menswear buying and merchandising director GALERIES LAFAYETTE (Francia)
Sono un fan di Pitti Uomo da sempre. La fiera è un appuntamento fondamentale per le relazioni e per scoprire le nuove tendenze. In questo momento si respira un ritorno al classico ma sempre in chiave moderna, dell’outdoor e il concetto di genderfluid, tendenze perfettamente raccontate dalle proposte di Futuro Maschile al Piano Attico. La sostenibilità non è più un trend ma un must have per i brand, seguito con passione dalle nuove generazioni. In questa edizione mi aspettavo una minore affluenza e invece sono rimasto piacevolmente sorpreso. Abbiamo organizzato un evento la sera di apertura della manifestazione, e sono rimasto davvero soddisfatto.
, proprietario di INZERILLO e presidente dell’associazione HISTORES (Italia)
Se dovessi descrivere questa edizione con una parola, sarebbe speranza. L'atmosfera di questo Pitti Uomo è stata davvero friendly, eravamo tutti molto felici di rivederci e tutti positivi sul futuro. Non è certo un segreto che Pitti Uomo sia la fiera più importante nel settore della moda maschile, e il punto principale per me come buyer è la possibilità di vedere così tanti brand in un unico luogo e di restare aggiornato su cosa stanno lavorando. Tutto questo sarebbe impossibile senza Pitti Uomo. Come sempre l'area che mi ha interessato di più è stata il Padiglione Centrale, in quanto sono responsabile degli acquisti classici, casual e sport chic. In merito alle tendenze, ho notato che molte più aziende usano tessuti double-face per capispalla e giacche, i cappotti sfoderati sono stati presentati in molti stand in una grande varietà di modelli, gli abiti stanno lentamente tornando e su tutto una grande attenzione alla sostenibilità.
, Chief Buyer TSUM (Russia)
Amo Pitti Uomo e sono felice di essere qui! Dobbiamo tornare alla normalità. La moda e l’immagine sono mondi dinamici che non possono vivere solo online: una cosa è vedere una foto, un’altra è vedere una persona. Sono qui per vedere le persone nella vita reale. Il mondo del menswear nel mercato scandinavo si muove sempre più verso un formale comodo, i clienti sono interessanti al comfort, alla durata e al riciclo dei capi: per questo ho apprezzato molto anche la presenza di Vintage Selection. Ero interessata in modo particolare agli accessori e ho scoperto diversi nuovi brand interessanti.
, buying manager shoes & accessories ILLUM (Danimarca)
La nostra prima volta a Pitti Uomo è stata nel 1976. E’ l’unica fiera del settore a cui partecipiamo. Oggi più che mai è importante esserci: i retailer sono stati coraggiosi a partecipare e le aziende sono contente che abbiamo fatto lo sforzo di partecipare, nonostante le difficoltà attuali. Anche se la fiera a questa edizione è stata più contenuta, l’atmosfera è stata piacevole, abbiamo lavorato bene e con calma, le aziende avevano tempo ed entusiasmo nel presentare le nuove collezioni. L’Italia è il paese che detta le regole in termini di moda e oggi avvertiamo un ritorno all’eleganza: rispettare sé stessi e gli altri anche nel modo di vestire, di muoversi e di parlare. Organizzazione fantastica come sempre.
, proprietari di LA MAISON DEGAND (Belgio)
Come si sopravvive oggi nel mondo del retail? Lavorando bene online e proponendo brand interessanti che altri stores non hanno. Per questo una fiera come Pitti Uomo è importante, per il lavoro di scouting che consente di fare. Sono felice che abbiate deciso di fare questa edizione: le cose devono tornare alla normalità ed è tutto nelle nostre mani. Molti i brand interessanti che ho trovato, e a ogni edizione resto impressionato di come riusciate a organizzare tutto nei minimi dettagli.
, proprietario THE BUSINESS (UK)
Se non investi nei brand giusti perdi il 90% dei clienti. Oggi le persone che entrano nel tuo store sanno perfettamente cosa vogliono e devi essere in grado di investire in una selezione molto ben fatta. Molti stores famosi hanno chiuso a Los Angeles a causa del Covid, noi abbiamo aperto tre punti vendita negli ultimi mesi. La selezione è tutto, e Pitti Uomo rappresenta una grande opportunità per fare ricerca nel mondo del menswear. In America continua il trend forte dello streetwear, ed ero interessato sia a proposte di abbigliamento che di accessori. Per la mia ricerca, in questi giorni tutto è stato chiaro, semplice da visitare e mi sono sempre sentito al sicuro.
, menswear buyer di THE WEBSTER (USA)
Sono davvero felice di essere venuto. Nel 2021 siamo cresciuti molto, nonostante la situazione attuale le persone hanno di nuovo voglia di vestirsi bene e di comprare capi che li facciano sentire speciali. La competizione è alta e partecipare a Pitti Uomo è una grande opportunità per fare ricerca e scouting di nuovi brand. Ero interessato sia a collezioni di abbigliamento che di accessori e posso dire di aver trovato proposte per entrambi i settori. Tra i nostri punti di forza sicuramente troviamo il customer service: cerchiamo di creare una vera esperienza in store, ed essere aggiornati su quelle che sono le nuove tendenze è un tassello fondamentale di questo processo.
, proprietario di THE OPTIMIST (USA)
Quest’anno sarà il decimo anniversario di Level Shoes e non potevamo certo mancare a Pitti Uomo! Era importante lanciare il messaggio che noi ci siamo, siamo presenti e il mondo della moda non deve fermarsi, nel pieno rispetto ovviamente della sicurezza. Ogni anno inseriamo nei nostri stores almeno 25 o 30 nuove proposte: la brand partnership e l’educazione al cliente fanno parte del nostro Dna. Per questo la fiera è un appuntamento importante: rappresenta la prima uscita ufficiale ed è fondamentale per consolidare la collezione e fare scouting per la seguente. Il trend attuale è molto positivo, quella del 2021 è stata una stagione di grande crescita e si respira il desiderio di trovare cose nuove.
, head of buying di LEVEL SHOES (Emirati Arabi)
Pitti Uomo è la fiera più bella e reale che c’è. Nonostante le dimensioni ridotte per l’attuale situazione, ho visto una bella edizione, molto focused, con più persone del settore. Ho respirato molta positività: chi ha scelto di esserci è ottimista e ha lanciato un bel messaggio. Tra le aree per me più interessanti Futuro Maschile al Piano Attico del Centrale e Dynamic Attitude, con tante proposte dal mood fresco e contemporaneo. E poi mi sono sentito sempre al sicuro, grazie all’attenzione che la fiera ha riservato al rispetto delle norme anti-Covid.
, head of buying di OLUXURY (Italia)
E’ definito il “Glastonbury” del menswear. Pitti Uomo è un festival biannuale di tre giorni di capi e accessori maschili che copre tutti gli stili, dalla sartoria più formale allo streetwear e ancora oltre.
Considerato il punto di riferimento per la moda maschile di alta qualità, Pitti Uomo si è adattato a un settore in continua evoluzione, trovando il giusto equilibrio tra l’abbigliamento formale classico e i marchi più all'avanguardia, sulla base anche dei loro aspetti di sostenibilità e per il loro posizionamento contemporary.
Come ogni stagione, il salone di menswear più importante del pianeta accoglie appassionati di moda da tutto il mondo. Per l'autunno-inverno 2022-2023 i player più importanti si sono incontrati per le strade di Firenze.
All'interno della Fortezza da Basso, una schiera di brand ha spinto l’acceleratore nonostante la variante Omicron. Pitti Uomo 101 ha raccontato le evoluzioni del tailoring e dell'abbigliamento formale, particolarmente sensibili oggi sulla scia dei milioni di uomini che lavorano da casa.
Pitti Uomo riparte, e la moda si ripensa. Che cosa vuole essere la moda oggi? Forse si può intravedere nelle tre macro aree in cui Pitti suddivide la moda uomo.
Pitti Uomo resta il più importante e autorevole - se non anche il più esteso - salone dell'abbigliamento da uomo, che attira da mezzo mondo buyer, aziende, agenti e produttori oltre a giornalisti, intellettuali, artisti.
L'edizione 101 di Pitti Uomo è da leggere come un nuovo inizio. Dopo il numero simbolico di 100 fatte, questa apre idealmente un altro ciclo che guarda alle origini per reinventarsi.
Una Fortezza da Basso sicuramente lontana dai momenti in cui si camminava nella ressa e si rimbalzava da una parte all’altra per incontrare designer, imprenditori, testimonial e celebrities che volentieri si prestavano a bagni di folla. Ma in quella calma un po’ irreale si è compiuto un piccolo miracolo: l’attenzione è ritornata sul prodotto, il vero motivo per cui poi la gente dovrebbe arrivare in città.
Pitti chiude oltre le aspettative, in un'ode all'eccellenza sartoriale italiana.