



Pitti Uomo è importante per la possibilità di avere un focus sull'Europa, per noi aspetto strategico, e per la tempistica della fiera, che ci dà più tempo per avere scambi e contatti adeguati con i brand. Una volta che ci spostiamo alla tappa successiva, il tempo per noi a disposizione per ogni singolo marchio/designer si riduce molto, quindi tutti gli scambi extra che possiamo avere al salone sono estremamente preziosi. Questa edizione è stata fantastica, con dimensioni molto più gestibili in termini di tempo da dedicare alle aziende che ci interessavano. In modo particolare, S|Style sustainable style è stato molto interessante e abbiamo trovato un paio di brand con cui siamo entrati in sintonia, oltre ad aver visto altre due aziende che già presentiamo su ssense.com: per questo è stato funzionale avere un'espansione di questa parte importante del nostro business. Rispetto agli eventi, amiamo Grace Wales Bonner e siamo da tempo sostenitori di ciò che fa e rappresenta nell'abbigliamento maschile. L'evento di Ann Demeulemeester è stato davvero speciale: poter vedere tutte le sue collezioni esposte in un'atmosfera così intensa è stato incredibile. Pitti Uomo è sempre ottimo per individuare le prime tendenze del mercato, come ad esempio l'activewear abbinato al tailoring. Le persone sono pronte ad abbandonare il loro stile di vita da “work from home”, in cui noi crediamo, creandosi outfit ibridi.
, buying manager menswear di SSENSE.COM
Per i clienti luxury americani il made in Italy è importante. Abbiamo appena passato due anni dove il focus è stato sul casual, per le ragioni che conosciamo, e adesso che abbiamo ricominciato a stare insieme e a viaggiare la proposta di Pitti Uomo rispecchia appieno i desideri di oggi. Tante mani morbide, tessuti e giacche destrutturate dal sapore casual ma anche eleganti e sempre con stile: è qui che si trova il gusto dei nostri clienti al momento. Insieme ad un focus sull’abbigliamento ‘da occasione’: è tornata la voglia di uscire e di festeggiare le ricorrenze importanti. Sono molto felice di essere a Pitti Uomo, una fiera incredibile per la quantità e la qualità di buyer e giornalisti del settore. Mi piace visitarla tutta, sia la parte classica che quella più contemporanea come Futuro Maschile o i Guest Designer: ho apprezzato molto il focus sulla moda ucraina. La fiera è un’occasione per connettersi con i brand, con gli addetti del settore, per scoprire nuovi designer. Ho partecipato all’evento di Wales Bonner, meraviglioso, al fashion show del Polimoda e alla mostra di Ann Demeulemeester.
, Men’s Fashion Director di BERGDORF GOODMAN e NEIMAN MARCUS, Stati Uniti
Pitti Uomo è la vetrina di quello che succede nel mondo: per un buyer è fondamentale venire qui e capire la direzione del mercato. Inoltre il mercato giapponese riserva una grande attenzione ai brand proposti da Pitti: la fiera è una garanzia di ricerca e qualità. In Giappone si vendono molto i tessuti di lusso che rappresentano la stagionalità, qui in fiera ho visto la stessa tendenza ma con uno step in più, un ulteriore passo verso l’innovazione: penso al lino trattato come il jersey, la seta con altri trattamenti ancora. Futuro Maschile e il piano inferiore del Padiglione Centrale sono le sezioni con i brand che a noi interessano di più. Ho apprezzato molto la parte dedicata alla moda ucraina, ho notato diversi brand con buone possibilità di sviluppo. Riguardo ai Guest Designer, incredibile la sfilata di Soulland e la mostra di Ann Demeulemeester: sono rimasto colpito da come Pitti Immagine abbia organizzato in maniera così esclusiva la mostra di una designer tanto importante. Anche il pubblico che ha presenziato agli eventi era un interessante mix di addetti del settore da tutto il mondo.
, buyer men’s clothing, accessories and sports clothing division merchandising headquarters di TAKASHIMAYA, Tokyo
Pitti Uomo è l’unica fiera che investe e che ha senso a 360 gradi. Lavoro da dodici anni per Antonioli e ho sempre partecipato con grande interesse. Rispetto all’edizione di gennaio, che era una situazione più compatta per le motivazioni che sappiamo, oggi si respira molta più positività e ci sono molti più brand internazionali. Mi piace che la fiera sia divisa per sezioni, dal classico al contemporaneo alla parte dedicata alla sostenibilità (che ho apprezzato molto). Ho trovato davvero interessante la sezione dedicata ai designer ucraini, ero già in contatto con alcuni di loro e ne ho scoperti altri. Futuro Maschile è sempre una delle mie sezioni preferite e ho apprezzato molto il webinar sul metaverso: mi piace che la fiera ponga attenzione su questioni così attuali. Riguardo agli eventi dei Guest Designer, la sfilata di Wales Bonner è stata bellissima e la mostra di Ann Demeulemeester di un’eleganza stupenda.
, menswear buyer di ANTONIOLI, Milano
E’ stato bello tornare dopo così tanto tempo! Pitti Uomo è davvero una fiera focalizzata sul mondo del menswear in tutte le sue forme. E’ il posto migliore per questo, e uno degli aspetti più importanti è poter incontrarsi di persona, scambiarsi opinioni, confrontarsi con gli addetti del settore. Sono interessata a brand contemporanei e ho trovato proposte interessanti nella sezione Scandinavian Manifesto – per me davvero importante perché in Corea non vediamo molti designer nordici – e la sezione dedicata alla moda ucraina. La parte più classica non rientra nel nostro business ma visito sempre con piacere il Padiglione Centrale, perché è incentrato su un’altissima qualità. Mi fa piacere vedere lo sviluppo dei brand sostenibili, che un tempo erano un po’ basici e invece oggi hanno un ottimo contenuto moda.
, senior professional di BEAKER Team Buying Fashion Group, Seoul
L’organizzazione delle ultime edizioni durante la pandemia è stata dura per il team di Pitti Immagine, e ci tengo a fare i miei complimenti per come è stata gestita questa fase. Pitti Uomo 102 ha segnato una svolta e si è sentito. Un’atmosfera meravigliosa: siamo stati tutti felici di tornare a Firenze, di incontrarci fisicamente, di comunicare nuovamente di persona e questa energia si è avvertita ovunque in fiera. La sezione S|Style sustainable style per me è la più stimolante, insieme a Futuro Maschile. Apprezzo molto che le sezioni del salone siano sempre aggiornate: cambiano i brand e cambiano le loro posizioni, ma il mix rimane sempre davvero interessante. La fiera è il modo migliore per fare business e Pitti Uomo è la migliore opportunità per il settore. Tutti hanno parlato di quanto sia stata un'esperienza eccitante, quindi che dire ci aspettiamo una super edizione invernale!
, head of buying menswear di LODENFREY, Monaco
E’ stato bellissimo vedere le persone tornare ad incontrarsi in fiera. Un ambiente positivo, ovunque si respirava una bella energia. Mi è piaciuta molto la sezione S|Style sustainable style: è molto importante che ci sia un’area dedicata alla sostenibilità, che ormai non è più un trend ma una parte consolidata della fashion industry. Il formal sta diventando sempre più contemporaneo e oggi si esprime con un mix di heritage, classico e soft tailoring: nuove silhouette con forme diverse, più oversize e una palette di colori che non racchiude solo il blu e il beige ma spazia su altre tonalità. Ho trovato numerosi brand che raccontano questa evoluzione del menswear, soprattutto in Scandinavian Manifesto, una sezione che esprime perfettamente cosa sia il formal menswear adesso. Ho partecipato all’evento di Incotex Blue Division alla Rinascente, bellissima location e belle persone. In generale apprezzo sempre la selezione dei Guest Designer della fiera. Note positive anche per l’organizzazione: è importante avere qualcuno che si prende cura di noi quando veniamo in fiera e il team di Pitti Immagine lo fa perfettamente.
, Brands menswear buyer di PRINTEMPS, Parigi
E’ la prima volta che partecipo a Pitti Uomo ed è stata una bellissima esperienza. Pitti è una fiera diversa dalle altre del settore, molto più professionale. Dal tailoring allo sportswear sono rappresentate tutte le tendenze del menswear e in modo molto chiaro e definito. Mi è piaciuta moltissimo S|Style Sustainable style, la sezione dedicata ai brand sostenibili, mi ha trasmesso una grande energia, insieme a Scandinavian Manifesto e al Padiglione Centrale per la parte più formale. Bellissima la mostra di Ann Demeulemeester: on stage i pezzi iconici che rappresentano il suo stile, in un evento semplice ma elegante focalizzato sulla moda della designer.
, senior buyer di HARVEY NICHOLS, Hong Kong
Torno a Pitti Uomo dopo due anni e mezzo di assenza, a causa della pandemia. E’ bello tornare a viaggiare, a vedere fisicamente le collezioni e a parlare con le persone in presenza. Pitti Uomo è una destinazione importante perché segna l’inizio della stagione del menswear ed è l’occasione ideale per scoprire nuovi brand e nuove tendenze, sono un sostenitore della fiera fin dall’inizio. La sezione che rispecchia maggiormente il nostro business è il Padiglione Centrale, con le migliori proposte del tailoring e del formalwear. Ho apprezzato molto anche S|Style sustainable style e Futuro Maschile, dove ho trovato tanta ricerca e coraggio da parte delle aziende. Negli ultimi mesi è tornata la voglia di vestirsi bene, in un nuovo modo: silhouette più libere, personali. Organizzazione perfetta, ho avvertito ancora di più la grande attenzione rivolta a noi buyer. Complimenti a tutti.
, buying e merchandising director di BEYMEN, Istanbul
Il nostro settore è cambiato molto. La forte presenza dell’offerta online disincanta la moda e la rende quasi un fast food, per questo noi buyer abbiamo il compito, oggi più che mai, di rispondere con scelte individuali molto personali. Ecco perché vedo il futuro di una fiera anche nella prospettiva di dare spazio a concetti individuali in aggiunta a quelli esistenti: penso all'idea di incorporare la tradizione sartoriale italiana o gli accessori artigianali nell'attuale mercato della moda, un aspetto che mi incuriosisce molto. Queste possono essere opportunità per giovani stilisti emergenti o per artigiani tradizionali già esistenti, e l'Italia offre molto di tutto questo. Pitti Uomo è stato un successo: ho scoperto collezioni interessanti e ho avuto ottime conversazioni con addetti del settore. Le cose che più mi sono piaciute sono state la sezione Scandinavian Manifesto alla Fortezza e lo show della guest designer Wales Bonner.
, proprietaria di FIFTY EIGHT.S, Francoforte
Pitti ha fatto un lavoro fenomenale! Le persone aspettavano questa energia, avevano davvero voglia di tornare ad essere qui e si sente. E’ bello esserci. Nei nostri store siamo focalizzati sul prodotto e sulla sua atmosfera culturale, non tanto sul ‘brand’, e ho trovato prodotti interessanti nella sezione S|Style sustainable style - che rappresenta un bel mix di proposte italiane, americane e giapponesi, tutte ovviamente sostenibili, in Scandinavian Manifesto e nella sezione Ukrainian Fashion Now!. Sono molto contento per Wales Bonner, designer che conosco personalmente: è stato bello vederla a Pitti con quella che ritengo la sua collezione migliore. La mostra di Ann Demeulemeester è stata bellissima, così come la sfilata di Soulland in una cornice così cool e inaspettata come il Teatro dell’Opera. L’ospitalità e la comunicazione della fiera sono incredibili, tutti sono davvero coinvolti nella sua organizzazione. Ci vediamo a gennaio!
, brand director of merchandising di KITH, Stati Uniti
Questa è la prima edizione completa dopo la pandemia ed è stata davvero speciale. Tantissime persone, vibrazioni positive, ovunque si è percepita una bella sensazione. Il nostro department store è molto fashion forward, per questo stavo cercando nuovi designer adatti ad un target giovane. Mi piace Pitti Uomo perché rappresenta un ottimo equilibrio tra il classico e il contemporaneo, nomi storici e designer emergenti. Ogni stagione la fiera cambia e si rinnova, è un’ottima opportunità per riconnettersi con il business: confrontarsi con altri buyer, capire come evolvono i gusti dei clienti, le esigenze dell’e-commerce, insomma è un momento di scambio e di arricchimento. L’evento di Wales Bonner è stato meraviglioso. Organizzazione perfetta.
, head of menswear di WOW CONCEPT, Madrid
Pitti è forte: i buyer e i designer affollano Firenze. I primi dati diffusi da Pitti Uomo confermano ciò che era già stato percepibile questa settimana: sia il numero dei brand che quello dei buyer hanno messo a segno una bella ripresa. Dopo due stagioni in cui Firenze era talvolta sembrata spaventosamente tranquilla, turisti e compratori hanno nuovamente affollato le strade della città. Per Pitti e per Firenze questo è un momento molto importante.
La nuova edizione di Pitti Uomo, la 102, è l'appuntamento con la fiera più importante della moda uomo, dove tutti i brand fanno a gara per esporre le loro novità.
Un'edizione segnata da un ritorno alla normalità, e da una crescente attenzione per lo sportswear, perfettamente in linea con i tempi attuali.
Segnali eccitanti di ripresa a Pitti Uomo 102. La sfilata “prêt-a-porter” di Firenze, la più importante della moda maschile, mostra una grande forza creativa e, soprattutto, economica in un'edizione non semplice, che celebra il messaggio interculturale di Wales Bonner e onora l'eredità della leggendaria designer belga Ann Demeulemeester.
Il Pitti Uomo torna in gran stile. Dopo diverse edizioni sconvolte dalla pandemia di covid-19, Pitti Uomo, grande celebrazione della moda maschile, è tornato da trionfatore questa settimana a Firenze. Da martedì e fino a venerdì la città italiana è infatti rinnovata dal suo iconico salone.
L’evento fiorentino sullo stile maschile si conferma un’occasione di semina per la moda italiana e un momento importante di confronto anche tra gli addetti ai lavori.
Il successo di Pitti conferma la ripresa del settore.
La nuova generazione di talenti si prepara a tornare sotto i riflettori durante Pitti Uomo. La kermesse fiorentina si riconferma infatti una piattaforma privilegiata per promuovere le future giovani promesse del comparto.
Pitti Immagine Uomo è la più importante fiera al mondo dedicata alla moda maschile.
Perché Pitti Uomo è anche questo: convivialità stilosa, scambio di idee, accoglienza calda per i buyer e la stampa internazionale.
Buyer e brand celebrano l'atmosfera “frizzante” di questo Pitti rovente. Il salone del menswear è finalmente tornato, e se anche la fiera non ha potuto contare su un numero di presenze pari a quello dell'epoca pre-Covid, al salone si è respirata una bellissima atmosfera: tutti già aspettano con ansia la prossima stagione. Pitti è sempre stata una grande occasione di incontro per i brand e per i buyer, ottima anticipazione di Milano e Parigi.
Pitti Uomo, la fiera più completa per la moda maschile per la primavera/estate 2023, si è conclusa a Firenze. Nonostante le dimensioni ancora ridotte rispetto a quella che era prima del disastro Corona virus, ha mostrato tutto l'entusiasmo di espositori e visitatori per la ripresa del salone a pieno regime, anche grazie a una serie di eventi speciali e sfilate in presenza dei guest designer. Tra gli stand la sensazione è stata che gli affari siano tornati a pieno regime, e una diffusa felicità di ritrovarsi tra aziende e clienti si è vista ovunque.