C’è qualcosa nella Pop Art che la rende attuale, sempre. La ragione va forse ricercata nel suo linguaggio diretto e connesso ai media, nei legami con le sottoculture e lo street, nell’intento dissacrante. Oggi ritorna ancora una volta in forma diversamente diluita e mediata, sotto mentite spoglie in collezioni luxury o ridotta a semplice mise en scène. Ciò che di riconoscibile resta è senz’altro il suo tipico utilizzo del colore e la scelta di oggetti di uso comune rivisitati e decontestualizzati. Ancor più delle stampe forgiate su ritratti di volti e fumetti.